Sbiancamento dentale

Lo sbiancamento dentale è un trattamento estetico che aiuta a migliorare e rendere più gradevole il sorriso.

Questo trattamento consiste nella eliminazione delle discromie estrinseche ed intrinseche della struttura dentale accumulatesi attraverso l’alimentazione (caffè, the, vino, ecc.) il fumo e l’avanzare dell’età.

Le discromie estrinseche appaiono sulla superficie dei denti. Le discromie intrinseche si trovano tra le microfessure dello smalto e nella profondità della dentina. I dentifrici sbiancanti ed i collutori possono essere in grado di eliminare alcune delle macchie estrinseche, ma solo gli agenti sbiancanti possono rimuovere le più difficili e profonde discromie estrinseche ed intrinseche.

L’agente sbiancante attivo (Perossido di Idrogeno o Perossido di Carbammide) contenuto nel gel, penetra nello smalto per raggiungere le molecole responsabili delle macchie. I radicali liberi di ossigeno rilasciati dall’agente decompongono tali molecole rendendole non più visibili.

Vengono eseguiti due tipi di sbiancamento.

Trattamento ambulatoriale.

Viene effettuato in studio alla poltrona con Perossido di Idrogeno al 40% e il risultato è immediato. Si eseguono 2 applicazioni per arcata di 20 minuti ciascuna. Si continua con il trattamento domiciliare.

Trattamento domiciliare.

Si rilevano le impronte delle arcate dentarie e vengono confezionate mascherine personalizzate. Queste ultime vengono riempite con il gel di Perossido di Carbammide al 10% dal paziente a casa, posizionate in bocca e tenute in sede tutta la notte (8 ore) per 2 settimane.

La durata dello sbiancamento è soggettiva in quanto dipende dall’alimentazione e dal fumo in media da 1 a 3 anni.

Gli agenti sbiancanti non hanno effetti sulla struttura dello smalto e della dentina e quelli usati in studio contengono il fattore PF cioè il nitrato di potassio che contribuisce a ridurre la sensibilità e il fluoro a ridurre la carie e a rinforzare lo smalto.